Galleria Vittorio Emanuele II: curiosità sul "salotto di Milano"

É una delle attrazioni più visitate dai turisti e a cui i milanesi sono tanto affezionati.

Ma quante cose sappiamo su questo gioiello prezioso di Milano? Ci sono tante curiosità e fatti particolari che spesso non sono conosciuti: abbiamo deciso di rimediare e raccontartele!

Costruita nel 1865 da Giuseppe Mengoni, sapevi che la Galleria Vittorio Emanuele II può essere considerato uno dei primi esempi al mondo di centro commerciale? La costruzione della Galleria era iniziata perché l’obiettivo era quello di collegare la piazza del Duomo a piazza della Scala attraverso un passaggio coperto.

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Piano piano iniziarono ad essere costruiti i primi negozi e la classe borghese iniziò a considerare questo luogo come un punto di ritrovo, ecco perché veniva chiamato anche “salotto di Milano”! Già allora era ricca di negozi ma anche di ristoranti e caffè, ideali per ritrovarsi e passare del tempo insieme. Ci sono alcuni locali storici che ci sono ancora oggi, ad esempio il Caffè Campari, il Caffè Savini e il Caffè Biffi.

Hai fatto caso alzando lo sguardo verso le volte che ci sono dei bellissimi mosaici proprio dove c’è la cupola? Ecco, forse non sai che quelli raffigurano Asia, Africa, Europa e Americhe! Ricchi di dettagli e decorazioni stupende… bisognerebbe vederli da vicino per ammirare completamente la precisione artistica e tutti i particolari, ma già facendo più attenzione si potrà apprezzare la meraviglia!

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In ogni angolo della Galleria ci sono dei dettagli e delle decorazioni stupende, anche sul pavimento! Spesso tendiamo a non prestare troppa attenzione a dove camminiamo, ma proprio qui abbiamo un mosaico che presenta il simbolo araldico dei Savoia con gli emblemi di quattro città: Milano, Torino, Firenze e Roma!

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Hai bisogno di un po’ di fortuna? Qui in Galleria potresti trovarla! Si dice che girare su sé stessi per tre volte con il tallone destro sulle “balle del toro” che trovate in un mosaico sul pavimento porti fortuna! Tentar non nuoce… non si sa mai!

Sai che una parte della Galleria è stata protagonista di un’opera d’arte? Ebbene sì, delle donne sono state ritratte davanti allo storico Caffè Camparino durante una rissa in Galleria che ha poi dato il nome al quadro di Umberto Boccioni!

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Adesso è arrivata l’ora di imparare un po’ di dialetto milanese... C’è un termine molto simpatico e divertente: “rattin” che significa topolino. Ti starai chiedendo quale sia il collegamento con la Galleria Vittorio Emanuele II.. il ”rattin” era una piccola locomotiva che serviva per accendere le lampade all’interno, quando ancora non c’era l’illuminazione elettrica nel 1883 e il tutto andava fatto manualmente accendendo una lampada alla volta!

Insomma, ci sarebbero un milione di cose da dire sulla bellissima Galleria Vittorio Emanuele II, noi abbiamo fatto del nostro meglio per raccontarvi aneddoti e curiosità artistiche e simpatiche, speriamo di averti fatto scoprire qualcosa in più!

Scritto da Clara Redaelli