Intervista ad Orazio Spoto di Instagramers Milano

Per l’intervista di oggi abbiamo scelto di fare due chiacchiere con Orazio Spoto, uno dei fondatori di Instagramers Milano. Gli abbiamo chiesto di parlarci delle sue passioni e di come è nata la sua idea di aprire una società. Ecco cosa ci ha detto:

Raccontaci il tuo percorso e quali passioni ti hanno portato a fare ciò che fai

Incredibile dove ci porti la vita! Ho sempre amato i progetti e la tecnologia. Da quando mi sono laureato ho cominciato a lavorare in Agenzie di comunicazione per poi fondare la mia società con il collega, amico e co-community manager di Instagramers Milano, Christian Fusi.

Anche il progetto instagramers è la fusione di tre grandi passioni: la fotografia, il territorio e lo stare insieme, il senso di community.

Come, quando e perché è nata l’idea di creare Igers Milano?

Semplice: ho accompagnato mia moglie ad un evento delle Girl Geek Dinner. Fra le speaker dell’evento c’era la ragazza che aveva registrato igersitalia, allora praticamente un account appena creato con zero contenuti e tante potenzialità. Quello che mi ha convinto è il concept globale di instagramers. La community è infatti presente in decine di paesi e in 70 città solo in Italia.

Ho subito chiesto al fondatore l’autorizzazione a creare il gruppo milanese. O meglio ho convertito il mio account personale del 2011 in account della community. Parliamo ormai di 9 anni fa!

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Quali consigli daresti a chi utilizza instagram perchè una foto venga scelta per essere pubblicata da Igers Milano?

Semplice, raccontare la città evitando i luoghi scontati. Colpiteci, sorprendeteci e ovviamente taggateci (oltre ad usare il nostro tag ufficiale).

Visto che l’anno sta finendo, come vedi il futuro? Di Igers Milano ma anche quali sono i tuoi piani personali per il 2020?

E’ stato un anno di transizione molto tosto ma sfidante. Devo dire che non è facile fare impresa in Italia. Nel 2020 conto di raccogliere i frutti del lavoro fatto quest’anno. Ma è anche vero che il mio settore cambia velocemente quindi c’è poco da capitalizzare. Igersmilano è ormai una realtà consolidata e dopo 9 anni di instancabile attività e di imitazioni della nostra community vorrei comunicare di più quanto fatto. Anzi grazie per questa intervista visto che mi da la possibilità di parlarne!

Quando sei venuto in contatto con X City Tours e cosa ti ha dato l’esperienza che proponiamo?

La prima volta è stata in occasione di un progetto di comunicazione turistica della Regione Lombardia.

Abbiamo fatto un progetto con influencers non italiani alla scoperta di Brera. E’ stato bello perché ha fatto emergere la competizione. In quel caso non ho partecipato, dovevo controllare che tutto andasse bene. La seconda volta, su invito di Elena Stafano ho “gareggiato” e mi sono goduto la giornata! Anzi, bravi!

Qual è l’aspetto che più preferisci dei social e soprattutto di Instagram? Cos’è per te viaggiare?

Instagram è un social dove puoi concentrarti sui tuoi progetti e le tue passioni. Trovo sbagliato usare instagram solo come contenitore di selfie. A meno che questo non sia un progetto specifico e dettato da regole. E’ un social duttile che anzi cresce e “mangia” gli altri social.

Per me viaggiare è ricevere ispirazioni e ricaricare le pile. Notare bene che i due elementi sono strettamente correlati fra loro.

Cos’è per te la fotografia?

Condensare minuti, giorni, mesi e talvolta anni, in una frazione di secondo. E’ il labor limae del labor limae. Ed è una immensa responsabilità che abbiamo nei confronti di noi stessi e delle future generazioni.

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Cosa pensi di Milano e che parole useresti per descriverla?

Una città che ha saputo riscoprirsi e piacersi. Non sono milanese ma ci abito da 20 anni e la conosco da lavoratore non da studente. Mi piace paragonarla ad una ragazza che all’inizio non si piace e poi in occasione di un evento importante in cui “deve farsi bella” si riscopre e inizia a piacersi. E da allora non ha più smesso!

Nella scorsa intervista abbiamo parlato con Carol Romanis, autrice di un libro per bambini che ha ispirato il nostro Tour Quiz Missione Bongiz. Come reazione a catena dalla prima intervista ad Elena Stafano, ecco la domanda che Carol ha voluto fare al protagonista dell’intervista, in questo caso proprio Orazio. Cosa faresti per rendere le prossime generazioni migliori?

E’ una splendida domanda la cui risposta è più facile di quanto si pensi: educare. Soprattutto educare gli adulti ad educare le nuove generazioni. Con responsabilità, con criterio e con impegno. E’ una responsabilità immensa oltre che un dovere morale che spetta non solo ai genitori ma a tutte le figure adulte con cui un bambino e un ragazzo si interfacciano.

Fai una domanda al protagonista della nostra prossima intervista

Come vedi Milano nel 2050?

Ringraziamo Orazio per questa bellissima intervista in cui si è raccontato. Alla prossima con il nostro prossimo ospite!

Scritto da Clara Redaelli